Donggung e stagno Wolji

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Donggung e stagno Wolji
UtilizzoPalazzo reale e sala per banchetti
EpocaVII-VIII secolo
Localizzazione
StatoBandiera della Corea del Sud Corea del Sud
CittàGyeongju
Dimensioni
Superficie177,172 
Scavi
Data scoperta1974
Amministrazione
PatrimonioAree storiche di Gyeongju
Visitabile
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 35°50′04.63″N 129°13′37.61″E / 35.834619°N 129.227114°E35.834619; 129.227114

Il Donggung (동궁?) e lo stagno Wolji (월지?), noto come stagno Anapji (안압지?) durante il regno di Joseon,[1] sono un sito storico della città di Gyeongju, in Corea del Sud.[2] Lo stagno artificiale è situato all'interno del Parco Nazionale di Gyeongju, ed il Donggung è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2000, insieme ad altri siti storici della città.[3] Il complesso si estende per 177,172 metri quadrati.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«Scavò uno stagno e costruì un'area montuosa all'interno del palazzo per piantare fiori e allevare uccelli e animali rari e preziosi.»

Lo stagno fu realizzato nel 674, durante il 14º anno di regno del re Munmu, al potere dal 661 al 681,[4] a seguito dell'unificazione della penisola coreana,[2] durante il regno di Silla. Secondo il Samguk sagi, nel palazzo fu scavato un fossato per la creazione di uno stagno artificiale e nell'area adiacente furono piantati fiori e allevati uccelli e animali rari.[4][5] Il Donggung fu costruito durante il regno di Wonseong (r. 785-798) come palazzo reale, e venne usato principalmente per cerimonie ufficiali, banchetti e feste di corte: distrutto durante una guerra nel X secolo, rimase in rovina per molti secoli.[2][5] Stessa sorte spettò allo stagno, che apparve successivamente con il nome Anapji all'interno del documento del XVI secolo (era Joseon) Dongguk yeoji seungnam (동국여지승람?, Indagine ampliata della geografia coreana)[6] con la spiegazione che il re Munmu lo realizzò secondo l'estetica taoista.[2]

Nel 1974, durante dei lavori di scavo archeologico, furono scoperte le rovine del palazzo e iniziò un lungo lavoro di restauro e ricostruzione sotto la supervisione del governo sudcoreano.[5] In questo frangente fu ritrovato un frammento di ceramica con incise le lettere "Wolji" (월지?) ovvero "stagno che riflette la luna", rivelando il vero nome dello stagno.[5][7] Tra i manufatti portati alla luce si trovava inoltre un lucchetto con l'iscrizione "Donggunga" (동궁아?): il Donggunga era un ufficio governativo di Silla che gestiva il Donggung e comprendeva diverse divisioni, una delle quali si chiamava Woljiakjeon (월지악전?), dove Wolji era il nome di uno stagno e Akjeon si riferiva alla divisione responsabile della gestione del paesaggio. Pertanto, questo manufatto confermò l'era di costruzione del palazzo e che il nome originario dello stagno era Wolji.[1] Dopo tale scoperta, il sito storico fu rinominato "Donggung e stagno Wolji" nel 2011.[5][7] Inoltre gli scavi permisero di recuperare più di 30.000 manufatti d'interesse culturale dallo stagno e dai cantieri circostanti, e di riportare alla luce 26 siti di edifici, 8 siti di mura, sistemi di approvvigionamento idrico e di drenaggio, e murature.[1] Circa 300 di queste reliquie sono esposte nella sala Anapji del Museo nazionale di Gyeongju.[8]

Donggung[modifica | modifica wikitesto]

Scatto diurno del sito.

Il palazzo è formato da numerose sale e cortili. La struttura principale è composta da un salone e un padiglione laterale, circondati da un giardino. L'Imhaejeon (임해전?) è uno dei padiglioni distaccati dal palazzo principale della famiglia reale di Silla, destinato al principe ereditario, ed è storicamente l'edificio più importante della proprietà.[5][7] La struttura è stata trasformata in uno spazio museale che ospita repliche di oggetti e dipinti della dinastia Silla, nonché delle ricostruzioni di sale e camere.[9]

Stagno Wolji[modifica | modifica wikitesto]

Lo stagno presenta tre piccole isole e a nord-est sorgono dodici colline.[2][9] Ha una lunghezza est-ovest di 200 metri e nord-sud di 180 metri, una circonferenza rettilinea a sud-ovest e una curva tortuosa a nord-est. La particolare dimensione dello stagno crea l'illusione ottica di non riuscire a definire con un semplice sguardo la sua interezza.[5] Per via del paesaggio, poeti e artisti lo hanno chiamato "Anapji", che significa "stagno in cui oche e anatre selvatiche possono scorrazzare in pace".[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Wolji, Royal Garden of Silla, su Google Arts & Culture. URL consultato il 22 aprile 2023.
  2. ^ a b c d e f (EN) Donggung Palace and Wolji Pond, Gyeongju, su english.cha.go.kr.
  3. ^ (EN) Gyeongju Historic Areas (Designated 2000), su english.visitkorea.or.kr. URL consultato il 22 aprile 2023.
  4. ^ a b (EN) Tae Hung Ha e Grafton K. Mintz, Samguk yusa : legends and history of the three kingdoms of ancient Korea, Silk Pagoda, 2006, ISBN 1-59654-348-5, OCLC 137272912. URL consultato il 22 aprile 2023.
  5. ^ a b c d e f g (EN) #6 Donggung and Wolji, su gyeongju.go.kr. URL consultato il 22 aprile 2023.
  6. ^ (KO) 월지, su www.doopedia.co.kr. URL consultato il 22 aprile 2023.
  7. ^ a b c (EN) Gyeongju Donggung Palace and Wolji Pond (경주 동궁과 월지), su english.visitkorea.or.kr. URL consultato il 22 aprile 2023.
  8. ^ (EN) Gyeongju National Museum, su museum.go.kr. URL consultato il 22 aprile 2023.
  9. ^ a b (EN) Gyeongju Historic Areas, in UNESCO World Heritage in Korea, p. 34.

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